Le coste sabbiose della rete LTER: osservatori speciali del beach litter in Adriatico

I rifiuti in mare e sulle spiagge (marine e beach litter) rappresentano una piaga per la biodiversità in tutto il pianeta. La gravità del fenomeno ha spinto molti ricercatori a studiare i rifiuti soprattutto in mare, mentre il fenomeno del loro accumulo sugli ambienti dunali ha bisogno di un grande sforzo, sul quale i ricercatori LTER si sono seriamente impegnati.
Dato che gran parte delle coste sabbiose del Mediterraneo vengono pulite per garantire un ambiente decoroso ai bagnanti, diventa difficile in queste aree studiare i fenomeni di accumulo del beach litter.  Al contrario, le dune delle aree protette costiere (dove la pulitura è molto rada) rappresentano i siti ideali per studiare il fenomeno e le sue conseguenze sugli ecosistemi e sulla salute dell’uomo.
L’analisi della composizione e della dinamica di accumulo dei rifiuti nelle aree protette costiere incluse nella Rete ha rilevato una gran quantità di rifiuti sulla spiaggia, soprattutto materiale plastico e polistirolo che in Adriatico proviene principalmente dalle attività di pesca e nautica e dall’abbandono di rifiuti igienico-sanitari e del settore alimentare, che raggiungono il mare attraverso i fiumi.
I rifiuti, si accumulano non solo negli ecosistemi di avanduna ma anche nella macchia mediterranea retrodunale, dove non è più rimovibile ed entra nelle catene trofiche con conseguenze negative sulla flora e la fauna di questi ambienti di grande interesse comunitario per la conservazione della biodiversità in base alla Direttiva Habitat (93/42/CEE).
Contatti: Anglea Stanisci, Maria Laura Carranza; Università del Molise.

 

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